Ma la sua produzione causa sofferenze e morte a migliaia di piccoli Animali. Per ottenerlo, vengono date da mangiare allo Zibetto delle palme i frutti della pianta; lo Zibetto digerisce la drupa, ma non i semi, che, dopo una permanenza nell’intestino, vengono espulsi con le feci: e, a quanto sembra, acquisisce così un aroma particolare.
Il frutto del caffé fa parte della dieta naturale dell’Animale: ma la percentuale raccolta da Zibetti liberi, è minima. Il resto viene da Animali catturati, chiusi a vita in gabbie minuscole, costretti a mangiare solo quello tanto che impazziscono per l’eccesso di caffeina. La mortalità negli “allevamenti” è altissima, tanto che la cattura sta mettendo a rischio l’esistenza di alcune sottospecie. Questo avviene in Indonesia, e il maggior esportatore internazionale, Tony Wild, ha di recente rotto i contratti con i produttori e avviato una campagna di informazione contro questa pratica crudele.
Ma non tutti hanno gli stessi scrupoli: da noi continua ad importarlo una ditta di Piazzola su Brenta (Padova), che ha base presso un bar nel centro di Padova: il Bar Cadò di via degli Scrovegni. Qui per 10 euro la tazzina viene venduta la vita, la sofferenza, la distruzione di una specie animale. CENTOPERCENTOANIMALISTI ovviamente invita a boicottare il bar, non solo per il caffé defecato, ma per qualsiasi altra consumazione. Chi ama gli Animali non finanzia la loro sofferenza.
Nella notte tra il 2 e 3 febbraio, militanti del Movimento Centopercentoanimalisti hanno attaccato locandine eloquenti sulle vetrine del Bar Cadò in via Scrovegni a Padova (lo ripetiamo, uno dei principali venditori e importatori del Nord Est) e all’ingresso della sede dell’APPE in via Savelli, sempre a Padova, di cui il titolare del bar è un membro di spicco. Il barista del Cadò faccia un passo indietro, rinunci alla vendita e importazione del caffé Kopi Luwak, in caso contrario le nostre azioni di protesta continueranno.
La locandina
Il blitz
Il Filmato