Domenica 9 aprile militanti di CENTOPERCENTOANIMALISTI hanno posizionato una “sagoma” dedicata a D. Hirst, all’ingresso di Palazzo Grassi a Venezia, dove si è aperta la mostra del sedicente artista.
Arrivati in barca, i militanti sono rimasti sul posto fino a mezzogiorno, spiegando ai passanti i motivi della protesta. La sagoma riproduce Hirst mentre emerge (o discende) da un cesso, con una scritta che dice “Tesori che galleggiano” in riferimento al titolo che hanno voluto dare alla mostra. La scritta è volutamente in un inglese incerto, come incerta è la collocazione di Hirst come artista.
CENTOPERCENTOANIMALISTI non è comunque interessato alle polemiche sulla ConArt, noi condanniamo Hirst per l’uso di Animali morti (spesso uccisi apposta per lui) nel realizzare il ciarpame che chiama “opere”; Animali che ha sfruttato per fare sensazione, diventare famoso con la complicità di pseudocritici d’arte e galleristi, arricchirsi grazie alle case d’asta.
Ora, in declino (l’ultima sua asta a Londra è andata deserta), usa i miliardi di Pinault e il prestigio di Venezia per rimettersi a galla. Da qui il senso della scritta sulla sagoma, con chiaro riferimento a “certi” oggetti che galleggiano (la cosa, spiegata a chi si fermava, ha suscitato non poche risate). Aggiungiamo che il biglietto d’ingresso è 18 euro: e a Venezia c’è da vedere ben altro! Nell’attuale mostra non usa cadaveri di Animali, ma non si possono dimenticare le macabre esposizioni e le uccisioni che lo hanno reso famoso.
La sagoma usata domenica verrà messa all’asta (come già abbiamo fatto con quella di Cattelan, alla Biennale di qualche anno fa). Il ricavato verrà dato interamente all’associazione Animal Planet di Reggio Emilia.