MODENA, 25 marzo 2018 – Lo avevamo annunciato e raccontato nel suo significato, come misura forte ed efficace per evitare che un litigio abbia forti probabilità di finire in tragedia: il giro di vite voluto dal questore Filippo Santarelli contro gli stalker e contro i violenti che hanno una o più armi in casa è scattato e l’altro giorno ecco che è stata eseguita una prima confisca di armi. Ad un marito violento è stato imposto non solo il divieto di avvicinamento alla famiglia ma, in virtù proprio di una particolare attenzione contro questi reati, gli sono state sequestrate le armi, alcuni fucili da caccia di cui era in possesso
Un marito violento dunque: l’altra mattina il personale della squadra mobiledella questura di Modena si è recato presso l’abitazione di questo 36enne italiano che abita in città, per informarlo e dare applicazione all’ordinanza emessa dal Gip del tribunale nei suoi confronti. Si trattava del divieto di avvicinamento alla sua famiglia, in pratica l’ordinanza gli imponeva di andarsene da casa e starsene alla larga, senza frequentare i luoghi che abitualmente, per necessità e per lavoro, la moglie e anche il figlio minore frequentano quotidianamente La misura è scattata dopo un ripetersi di episodi violenti, vale a dire dopo che il 36enne si era reso responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, commesso in danno della moglie romena di 35 anni. Non solo botte ma anche torture psicologiche e persino minacce di morte: il suo curriculum relazionale evidenzia come da tempo il 36enne sottoponesse la coniuge a continue vessazioni fisiche e psicologiche anche in presenza del figlio di sette anni, minacciandola di morte e costringendola a richiedere più volte l’intervento delle forze dell’ordine.
Le forze dell’ordine dunque erano a conoscenza del caso e così, con il reiterarsi degli interventi e delle richieste di aiuto, si è arrivati al suo allontanamento da casa, dal nucleo famigliare. Come detto al trentaseienne sono stati sequestrati anche alcune armi, alcuni fucili da caccia che deteneva regolarmente. Un provvedimento che ora, da questo mese in avanti, le forze dell’ordine sul territorio modenese saranno tenute ad eseguire in modo pressoché automatico, per prevenire e stroncare sul nascere situazioni potenzialmente da femmicinicidio, per evitare le cosiddette “tragedie annunciate”.
Fonte: La Gazzetta di Modena