l’icona dei cacciatori chiede al Questore di non farci manifestare a Vicenza

Una qualità che dobbiamo riconoscere a Sergio Berlato è la costanza. Che ha dimostrato non solo nel rincorrere una poltrona a tutti i costi, ma anche nel tentare in tutti i modi di contrastare l’azione di CENTOPERCENTOANIMALISTI con querele, minacce e pressioni politiche. Finora senza sortire alcun effetto, ma l’acrimonia di Berlato conferma che siamo sulla giusta linea a difesa degi Animali e contro la caccia.

L’ex consigliere regionale, ora miracolato al parlamento Europeo con un seggio a Bruxelles grazie a giochi della politica, transfuga di molti partiti, appena ripresosi dalla figuraccia della vignetta sessista sul web, ora fa parlare di sé chiedendo al questore di Vicenza di vietare il presidio anticaccia dell’8 febbraio, già autorizzato.

Ora non parleremo di democrazia e diritto di manifestare le proprie opinioni, Berlato non sa neanche cosa siano. Diciamo solo che se il questore dovesse cedere a queste indebite pressioni politiche, cosa che non pensiamo avverrà, per noi non sarà un problema. Saremo presenti egualmente, e questa volta senza limitazioni di tempo, di luogo e di azione.

Intanto gli elettori di Berlato, cacciatori, che lo hanno votato perché difendesse i loro privilegi in regione, facciano le loro considerazioni sul fatto che preferisce tornarsene a Bruxelles con lo stipendio raddoppiato per non fare nulla e contare meno di zero.

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