14 maggio 2020 – L’ultima volta che a Siena non si era corso il Palio era stato per la seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1944. E la volta prima era stato per la prima guerra mondiale, dal 1915 al 1918. L’idea che la pandemia in atto fosse il momento più difficile del paese dai tempi della guerra è passata velocemente dalla retorica del momento all’esperienza quotidiana di tanti e nel borgo delle 17 contrade si è tradotta oggi nella decisione più dolorosa: l’annullamento, per il 2020, dei due momenti di festa della città, il Palio del 2 luglio e del 16 agosto, indiscutibilmente tra i momenti identitari più noti e peculiari del nostro Paese.
Un mese e mezzo fa l’amministrazione comunale aveva annunciato la “traslazione” delle due date del Palio, auspicando un miglioramento delle condizioni nazionali e mondiali relative all’emergenza coronavirus e alle conseguenti disposizioni sulla sicurezza, dal distanziamento sociale in poi: il Palio del 2 luglio, in onore della Madonna di Provenzano, era stato spostato al 22 agosto, mentre quello dell’Assunta del 16 agosto, era stato spostato al 26 settembre, dopo l’estate. Con l’idea, se questa strada si fosse rivelata non praticabile, di tenere altrimenti al loro posto un unico Palio straordinario, che per essere deciso però richiede un iter particolare. Alla vigilia del giorno in cui il Prefetto di Siena avrebbe dovuto dare conferma di questa “traslazione” delle date, è arrivata però oggi la decisione annunciata al termine della riunione in Palazzo Pubblico tra il sindaco Luigi De Mossi, il magistrato delle contrade Claudio Rossi, i Priori delle 17 contrade, il decano e il vice decano dei capitani.
Fonte: la gazzetta dello sport