Guai in vista per Zlatan Ibrahimovic. Il calcio però in questo caso non c’entra nulla. Il 39enne attaccante del Milan è finito al centro della bufera dopo che il sito svedese ‘Expressen’ ha riferito come nel 2011 Zlatan avrebbe ucciso un leone in Sud Africa, scatenando l’ira e lo sdegno di diverse organizzazione a tutela degli animali.
Secondo il reportage ci sarebbe un elenco di 82 cacciatori svedesi che avrebbero portato in Svezia alcuni resti di un leone. Tra questi ci sarebbe appunto Ibrahimovic che inoltre, una volta ottenuta la licenza di caccia (in Sud Africa è lecito uccidere un leone nonostante siano considerati “esemplari vulnerabili” nella lista rossa dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), si sarebbe fatto spedire nella sua casa di Malmoe pezzi di pelle, cranio e mascella dell’animale della savana. Contattato dai media locali, Ibra (che sulla schiena ha anche tatuano un enorme leone) si è trincerato dietro un “no comment”, ma un suo post su Twitter in cui difende la città svedese di Offerdal, accusando l’industria eolica di non prendersi cura della natura, ha ricevuto diversi commenti non proprio teneri (“Hai scritto questo tweet su quanto ami la natura prima o dopo aver sparato a un leone in Sudafrica?”, uno dei tanti commenti al vetriolo).
Non è stata leggera nemmeno l’Associazione per i diritti degli animali (Peta): “Zlatan Ibrahimovic ama definirsi un leone feroce e forte. Ma il fatto che gli piaccia sparare ai leoni e ad altri animali dimostra che è un miserabile codardo che cede alle sue tendenze violente – si legge in un durissimo comunicato – Non ci vuole abilità o forza per mettere all’angolo e massacrare un animale in cattività. L’animale non ha mai avuto l’opportunità di scappare, difendersi o sopravvivere. Chiunque abbia una coscienza rabbrividirebbe al pensiero di uccidere animali per divertimento o di esporre parti del proprio corpo. Ibrahimovic dovrebbe riconoscerlo e disapprovare la caccia al trofeo”. Dunque nel pieno della lotta Champions con il Milan, un nuovo grattacapo per il gigante svedese.
Fonte: Repubblica