Agenpress. Dopo due tentativi respinti nel 2017 e nel 2019, il 18 ottobre 2020 il Parlamento Estone ha finalmente adottato in prima lettura un progetto di legge volto a vietare gli allevamenti di animali da pelliccia.
Oggi è stato accettato: l’Estonia diventa il sedicesimo paese dell’Unione Europea ad adottare un simile provvedimento.
Dal 1 gennaio 2026, dopo un periodo di transizione di cinque anni valido fino al 31 dicembre del 2025, in Estonia non sarà più possibile allevare animali per la produzione di pelliccia.
Sul territorio vi è un grandissimo allevamento di pellicce, dove venivano allevati 30.000 volpi e 130.000 visoni.
L’industria della pelliccia in Europa uccide più di 40 milioni di animali ogni anno. Ma le cose stanno cambiando. Anche grazie a una presa di coscienza legata alla diffusione del coronavirus, sempre più Paesi stanno approvando leggi che vietano questa pratica, ormai considerata obsoleta dalla maggioranza degli europei.
In Italia, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’Ordinanza con la quale viene prorogata a tutto il 2021 la temporanea sospensione dell’attività di allevamento dei visoni.
Sulla decisione ha pesato il fatto che, durante l’emergenza di COVID-19, gli allevamenti di visoni infatti hanno costituito uno tra i luoghi di contagio più pericolosi.
“Se da una parte si può parlare di uno storico risultato che mostra come i nostri appelli, le innumerevoli lettere istituzionali e manifestazioni non siano state vane; dall’altra è solo una vittoria momentanea per gli animali che, comunque, almeno per altri 12 mesi avranno salva la vita.
Per noi è, tuttavia, d’obbligo agire per una chiusura definitiva e conversione delle attività, ormai superate, degli allevamenti da pelliccia, in altre filiere produttive”, dichiara Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.
“Fermare gli allevamenti di visoni per tutto il 2021 è un segnale positivo ma non è sufficiente.È necessario vietare definitivamente tutti i lager di Animali follemente classificati dall’arroganza “umana” come “da pelliccia”.
Gli occhi di quelle Anime invisibili, torturate, umiliate e infine ammazzate per l’effimera vanità di qualche pseudo-umano, è come se ci guardassero.
Non siamo più nel paleolitico, né tantomeno abbiamo bisogno di assassinare esseri senzienti per ripararci dal freddo.
Le tecnologie e il progresso ci mettono a disposizione meravigliosi tessuti sintetici utilizzati anche a latitudini polari che oltretutto hanno un positivo impatto anche a livello ambientale.
L’Italia prenda esempio dall’Estonia e da molti altri paesi stranieri che hanno VIETATO PER LEGGE gli allevamenti dei cosiddetti “Animali da Pelliccia”, afferma il Vice Presidente Riccardo Manca.