PORDENONE, 21 gennaio 2021 – L’alta a meno di cento metri da un’abitazione e poi la fucilata in direzione della strada mettendo in pericolo due forestali che stavano vigilando nella zona di Vito d’Asio. A un cacciatore dello Spilimberghese quell’imprudenza commessa alle 6.16 della mattina del 25 ottobre 2020 è costata la revoca della licenza di caccia. Il Tar Fvg un paio di giorni fa gli ha respinto il ricorso che aveva presentato con gli avvocati Romeo Bianchin e Pietro Redivo. I giudici hanno dato piena ragione al provvedimento della Questura.
Quel giorno il cacciatore nell’altana non stava osservando gli animali. Il suo obiettivo era un capriolo, ma per catturarlo ha esercitato l’attività venatoria senza rispettare la distanza prevista da caseggiati e strade. La guardia forestale regionale, sentita a sommarie informazioni in Questura, ha infatti dichiarato che assieme un collega «quel giorno ci siamo posizionati lungo la stradina di accesso che conduce proprio all’abitazione verso la quale il cacciatore ha sparato». Lo avevano notato attraverso il binocolo. «Ho potuto benissimo vedere i suoi movimenti – ha riferito il forestale – e ho avuto paura quando ho visto il vivo di volata puntare diritto nella mia direzione. Per un momento ho avuto seriamente paura di essere sulla linea di tiro e che qualora avesse mancato l’obiettivo, ovvero un capriolo, avrebbe potuto colpirmi».
Fonte: il Gazzettino