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“EL mondo roverso”, il mondo rovesciato, era scritto sotto le illustrazioni satiriche dei calendari di una volta. E’ un motto che sembra aver fatto proprio Giacomo Scapin, sindaco di Ospedaletto Euganeo (Padova).
Nei giorni scorsi un signore, dovendo conferire col titolare di una piccola azienda locale, è entrato da solo, in assenza dei proprietari, aprendosi un cancello, nella proprietà di Daniele. Certo non aveva cattive intenzioni, ma a guardia della casa c’è Brian, pastore maremmano che non lo conosceva. E che, naturalmente, ha fatto il proprio dovere di guardiano, mordendo leggermente l’incauto a una coscia. Un piccolo incidente, dovuto unicamente all’imprudenza del visitatore
Ma il sindaco Scapin non la pensa così: dopo che l’ASL Veterinaria ha appurato che il Cane è sano, equilibrato, non ha mai dato problemi, è tenuto bene ed è pure assicurato, e all’entrata sono ben visibili avvisi di “Attenti al Cane” il sindaco ha stabilito una serie di misure punitive nei confronti di Brian e Daniele
Tra le altre, l’umano dovrà seguire un corso formativo con esami per conseguire un patentino, e il Cane un percorso di recupero per il comportamento, oltre che ad essere chiuso in una gabbia! Ora, un corso per la sicurezza dovrebbe seguirlo il signore che è stato morso, per imparare ad evitare rischi inutili.
Secondo noi il sindaco segue la solita linea di attribuire tutta la colpa e la responsabilità agli Animali, quando succedono incidenti dovuti all’imprudenza o agli errori degli umani. E l’animale viene sempre punito. E’ il caso, fin troppo frequente, di incidenti occorsi a bambini molto piccoli lasciati da soli assieme a un Cane, magari per ore.
Noi difendiamo Brian, e chiediamo al sindaco di revocare le misure assurdamente punitive. Anche perché capire la reale causa dei problemi aiuta a prevenirli.
Nella notte tra il 16 e 17 agosto, per protestare contro l’assurdo provvedimento, militanti di Centopercentoanimalisti hanno affisso uno striscione sul retro del Municipio diretto al primo cittadino di Ospedaletto Euganeo.
