23 febbraio 2021 – Nel mondo gli insetti nutrono due miliardi di persone, ma in Europa gli alimenti a base di grilli e cavallette sono considerati un novel food, un alimento nuovo, che richiede nuove regole prima di essere ammesso al consumo. Sebbene il legislatore europeo abbia già dato un’autorizzazione di principio tre anni fa, l’Italia ne ha vietato finora il consumo, in attesa dell’evidenza scientifica che non ci sono rischi per la salute. Questa garanzia adesso è arrivata dall’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha dato il via libera. Ora i singoli Stati dovranno decidere se pasta e biscotti a base di insetti potranno arrivare a ristoranti e banchi dei supermercati.
Ai consumatori in cerca di un alimento ecosostenibile si presenta un’opportunità avvincente. Dal punto di vista nutrizionale gli insetti sono ricchi di proteine, basti pensare che un etto di grilli ne contiene quattro volte rispetto a quelle di un etto di salmone. Sono ricchi di ferro e di magnesio e molte specie sono particolarmente ricche di omega 3, gli acidi grassi benefici per il sistema cardiovascolare. Ma sicuramente la carta vincente di questo novel food risiede nella sua sostenibilità ambientale.
Gli allevamenti di insetti utilizzano meno mangime degli allevamenti convenzionali, consumano meno acqua e meno terreni e producono meno emissioni. Potrebbero dare una svolta a un tema di sostenibilità ambientale non molto noto ma fondamentale, che è l’alimentazione degli animali da zootecnia. Nel mondo la richiesta di prodotti di origine animale è in aumento e di conseguenza cresce il bisogno di proteine per alimentare gli animali. Queste proteine oggi sono sostanzialmente rappresentate da farine di soia e di pesce, la cui produzione avviene a discapito di estese risorse naturali in terra e in mare. Allevare insetti potrebbe aiutare a sostituire in parte queste materie prime per farne mangimi. Gli insetti potrebbero essere quindi non solo il cibo del futuro ma anche il mangime del futuro.
Solo vantaggi quindi? In realtà gli insetti non devono correre il rischio di essere visti come un alimento sano tout court, in quanto cibo “naturale”, ecologico. Molti di essi possono costituire un rischio sanitario dal punto di vista chimico perché il loro organismo tende ad accumulare metalli pericolosi come il cadmio e il piombo.
Mangiarli in sicurezza dipenderà pertanto dai mangimi con cui verranno nutriti, che dovranno essere sani e sicuri. Se gli insetti si integreranno nella nostra cucina (è in arrivo il pesto con i grilli tritati al posto dei pinoli, il gusto è simile) sarà importante disporre il più possibile di animali allevati in Italia. Oggi i principali produttori di insetti edibili sono i Paesi dell’Estremo oriente, come la Cina e la Thailandia, quest’ultima leader nell’allevamento dei grilli. Paesi che lasciano sperare poco sul rigore dei controlli alimentari. Allora, forse è meglio un pesto con grilli italiani che pinoli cinesi.
Fonte: huffingtonpost