Ci chiediamo come mai gli Animalisti (questa volta purtroppo il buon 99%) corrano sempre dietro ai fatti di cronaca senza mai farsi due domande. Il nostro leader c’aveva già beccato dopo due ore dalla notizia. Giriamo direttamente i commenti di Paolo e come ci è arrivato. Buona lettura.
Appena ho sentito la notizia del ragazzo morto ho fatto subito una ricerca, nel Secolo XIX (quotidiano attendibile) sostenevano che il ragazzo fosse morto durante una battuta di caccia. Dopo un paio d’ore la notizia era sparita, forse i cronisti si erano fatti influenzare dai colleghi che parlavano di un ragazzo ucciso mentre faceva una passeggiata nel bosco. La cosa mi ha insospettito.
Vado a vedere il profilo del ragazzo morto, noto una classica maglietta da cacciatore in una foto (quella di copertina), guardo la lista degli amici e noto diversi amici cacciatori di Cinghiali. Cerco di capire in fretta e fare due più due. Un ragazzo esce di casa alle 7 del mattino per fare una passeggiata nei boschi, un caso più unico che raro, alle 8 viene colpito a morte da una fucilata. Iniziano i comunicati dei “Mennea” degli Animalisti, tutti fanno a gara a chi arriva prima per ottenere un pò di visibilità e like (certi fanno proprio pena), nessuno di loro si è chiesto cosa ci facesse una ragazzo così giovane in quel bosco dove i cartelli che annunciavano una battuta di caccia al Cinghiale si sprecavano. Mi sento al telefono con Rosario, un admin di una nota pagina contro la caccia, gli elenco i miei dubbi sulla versione dell’escursione e le mie motivate perplessità, sostengo che quel ragazzo si trovava in quel luogo perché partecipava attivamente alla battuta di caccia al Cinghiale. Ma andiamo avanti.
La mattina successiva alla disgrazia, seguo i suoi amici cacciatori nelle loro bacheche pubbliche e noto il commento confidenziale di uno in particolare (un amico cacciatore di Cinghiali non virtuale, ma reale), più il commento di un altro che non ammette equivoci.
Da subito ho dedotto che il ragazzo era un cacciatore, ma non capivo perchè tanta omertà. Nel pomeriggio le risposte. Il ragazzo non aveva la licenza di caccia, al momento dell’uccisione era vestito da cacciatore, in tasca aveva delle cartucce, vicino al suo corpo un fucile. Morale? I cacciatori volevano depistare le indagini, dato che erano complici della presenza del ragazzo, il che è gravissimo, forse (penalmente parlando) dell’omicidio stesso, dato che il ragazzo non aveva la licenza di caccia. Un incidente di caccia è tollerato, ma se la vittima cacciava senza licenza con la complicità dei cacciatori, non è più una passeggiata legale per questi assassini. Complimenti ai Carabinieri che hanno svolto le indagini, spesso la gente prende in giro le forze dell’ordine, ma solo un cretino può sottovalutare l’autorità. Questi signori fanno il loro lavoro e lo fanno molto bene.
Una parola per il giovane cacciatore la devo spendere, di solito sono bastardo ogni volta che chi uccide gli Animali passa all’altro mondo, questa volta non me la sento di infierire, il suo amico ha scritto che è stato vittima della “sua passione”, io invece dico che è stato vittima della sua incoscienza giovanile, i veri infami sono gli “adulti” che non si sono fatti scrupoli nel trascinarlo in quella tragedia. I veri bastardi sono i cacciatori di professione, quelli sì devono crepare.
Se ho sbagliato nella valutazione me ne prenderò la responsabilità, come ho sempre fatto.
Paolo Mocavero
Messaggio di Paolo del 30 settembre ore 16,11
Messaggio di Paolo 30 settembre ore 20.20
Messaggio di Paolo 1 ottobre ore 10.55
Lo screenshot che ha tolto ogni dubbio
La testimonianza di Rosario