Un gesto assurdo. Commesso nei confronti di uno degli animali più pacifici e innocui, purtroppo sempre meno presenti sul territorio cittadino. A San Michele infatti alcuni ragazzi hanno ucciso due ricci usando dei sassi trovati sul posto. È accaduto pochi giorni fa all’interno delle scuole «Don Mercante» nella zona di Madonna di Campagna alla fine di via Dolomiti. Un’atrocità incredibile che ha allarmato non solo gli animalisti ma tutta la gente del quartiere cercando quindi di individuare i responsabili. «Questo era uno dei simpatici ricci che abitavano nel parco de La Capannina MCP, parlo al passato perché qualcuno, per divertirsi in una serata monotona ha pensato bene di ucciderli», racconta Debora Quintarelli che con la sua associazione gestisce l’ex baita degli alpini oggi centro ricreativo aperto a tutti.
«La caccia è iniziata tre settimane fa quando un martedì sera, verso le 23 abbiamo notato un gruppetto di ragazzini all’interno delle scuole Don Mercante, si aggiravano nel cortile armati di torce ma non riuscivamo a capire cosa stessero facendo o cercando finché non abbiamo sentito un grido, il grido di un animale; la mattina dopo sono stati trovati i resti di due ricci morti, uccisi con un grosso sasso».
Crimine davvero assurdo, gesti inqualificabili che purtroppo non sono stati casi isolati. «In tre settimane sono stati sterminati tutti, anche i più piccolini», continua Quintarelli, «evitiamo di pubblicare i video dei ritrovamenti e non vorremmo creare spirito di emulazione ma, con questo post – la denuncia è stata messa anche su Facebook a favore di tutti gli abitanti del quartiere – vorremmo solo sensibilizzare gli adulti a insegnare più rispetto verso gli animali a questi giovani che, solo per noia, compiono questi gesti atroci». I ricci non sono pericolosi, mantengono le aree pulite da topi e serpenti, all’interno dello spazio verde giravano tranquilli ed erano abituati alle persone. «Avevano trovato un ambiente che li rispettava e nutriva, non è accettabile né giustificabile questa violenza», va avanti Quintarelli, con amarezza. «In un primo momento sembrava cercassero qualcosa, solo quando abbiamo sentito l’urlo ci siamo alzati e anche i soci che erano presenti si sono alzati per rincorrerli ma sono scappati e non siamo riusciti a raggiungerli», l’ammissione di chi era presente al momento del fatto.
In zona comunque sono presenti delle telecamere che potrebbero aiutare ad individuare i responsabili. Il codice penale tra l’altro punisce l’uccisione di animali con la reclusione da quattro mesi a due anni. «Sinceramente siamo anche stanchi di fare i controllori al parco giochi, alle scuole, alle macchine parcheggiate», chiude Quintarelli, «perché già due volte abbiamo evitato che spaccassero vetri e serrature dei camper, nessuno ci dice grazie per questo, anzi».
Fonte: l’arena