La “moda” della pelliccia (e degli inserti di pelo animale) è una macabra catena, che parte dagli allevamenti dove decine di migliaia di Animali vengono fatti nascere forzatamente, tenuti alcuni mesi in condizioni allucinanti, uccisi in modi peggio che barbari. Il secondo anello sono le concerie, altamente inquinanti, dove la pelle delle vittime viene trattata. Terzo anello, i laboratori dove vengono confezionati i capi di abbigliamento.
Infine, i più detestabili di tutti, chi le compra e chi le indossa. Infatti, perché qualcuno dovrebbe indossare una pelliccia, in Italia? Forse per difendersi dal freddo? No di certo. L’unica ragione è ostentare una possibilità economica, reale o presunta. Solo vanità, esibizionismo, ignoranza inducono una persona a comperare, regalare o indossare un indumento volgare, inutile, grondante sangue e sofferenza. Poiché tutto è mosso dal mercato, è quindi chi compera a tenere in movimento questa catena di dolore e morte, anche se gli altri aguzzini non sono meno colpevoli, compresi alcuni “stilisti” poveri di idee che continuano a riproporle.
A questi individui insensibili e miseri è rivolta la locandina adesiva che militanti di CENTOPERCENTOANIMALISTI, nella notte tra il 7 e 8 novembre, hanno appiccicato sulle vetrine dei negozi di Padova che espongono e vendono morte.
LA LOCANDINA
IL BLITZ