Mostrando, ancora una volta, un’assoluta mancanza di fantasia e originalità, l’ex europarlamentare (trombato) Sergio Berlato ha sporto querela contro alcuni degli Animalisti che sabato 18 aprile hanno attuato un presidio autorizzato davanti all’ingresso della fiera della caccia, “Caccia Pesca Natura” a Longarone (Belluno).
Ne dà notizia un comunicato dell’Associazione Cacciatori Veneti del 20 aprile. Le querele del cacciatore Berlato contro CENTOPERCENTOANIMALISTI assommano ormai a forse una dozzina, e non hanno mai scalfito minimamente la determinazione e la volontà di lotta degli attivisti. Ma Berlato insiste, nel suo delirio non specifica che per la “pesante” condanna inflitta agli Animalisti, in realtà una multa decretata da un giudice di pace di Belluno, è stato fatto ricorso in appello, quindi una “condanna” che vale come il due di spade.
Sabato 18 aprile a Longarone, per provocare ben protetto come sempre, ha parcheggiato esattamente davanti allo spazio riservato al presidio. Ed è uscito proprio nel pieno svolgimento dello stesso. Qui ha ripetuto la consueta, ridicola pantomima che ripete da anni: fermatosi a metà strada, ben dietro il cordone di polizia, ha offeso e minacciato i manifestanti. Quindi, alla risposta dei militanti, ha indicato col dito i futuri “querelati”, e poi è scappato sempre minacciando e insultando.
Cosa cercava il Berlato con questa voluta provocazione? Forse far parlare un po’ di sé, visto che nessuno ormai lo considera? E’ evidente il concetto di “democrazia” del patrono/padrino dei cacciatori. Secondo lui esprimere la propria contrarietà all’assassinio di Animali, vuol dire essere “autori di numerosi reati”.
Non perderemo tempo a suggerirgli di leggersi la Costituzione, preferiamo ricordare i suoi trascorsi. Berlato è stato indagato nell’ottobre 2013 per truffa ai danni del loro stesso partito, avendo presentato una lista di sostenitori fasulla, che comprendeva persone del tutto ignare, altri che non avevano mai cacciato, alcuni nomi perfino di defunti. Firme false. Dopo una figura del genere, una persona seria avrebbe dovuto ritirarsi a vita privata. Lui invece riuscì a candidarsi in un’altra lista (fare il transfuga politico è per Berlato un’abitudine), e venne solennemente trombato.
La sua opera come europarlamentare è stata tale da alienargli perfino le simpatie dei cacciatori, che lo contestano apertamente sul suo stesso sito. Berlato scrive che gli Animalisti sono “una specie in via di estinzione”. Noi pensiamo e speriamo che si estinguano prima i cacciatori, sadici killer per divertimento e vandali distruttori della Natura. E, nel ribadirgli che le sue denunce non ci fanno né caldo né freddo, speriamo si estingua la razza dei politicanti mediocri come lui.
