Da anni a Cusignana, frazione di Giavera del Montello (Treviso) si tiene una sagra per la festa della madonna assunta. Solita sagra paesana, con in più una specie di lotteria: viene messa in palio una Cavalla, e chi indovina il suo peso, la vince.
I militanti di CENTOPERCENTOANIMALISTI già nel 2010 hanno denunciato con un blitz questa vergogna: gli Animali non sono oggetti, non sono merce da vendere o regalare, quantomeno da mettere come premio. Anche perché tutto questo comportava che la Cavalla restasse per giorni in uno spazio ristretto al caldo e tra le grida e i rumori della gente.
Poi si sono intromessi i “pupazzari”, che evidentemente non la pensano come noi. E la sagra, gestita naturalmente dal prete del paese, è continuata come prima: anzi, negli ultimi due anni, la responsabile dell’OIPA locale ha comperato le Cavalle dai vincitori, quindi, anche in futuro, gli sfruttatori potranno contare su denaro contante in caso di vincita…
La stessa persona, tempo fa, invece di farsi gli affari suoi pur di avere un momento di visibilità, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia di un cacciatore morto cacciando, criticando chi si era pronunciato diversamente, strana maniera di fare “animalismo”!
Noi diciamo chiaramente BASTA ANIMALI IN PREMIO! Nella notte tra il 30 e 31 agosto, Militanti di CENTOPERCENTOANIMALISTI hanno sparso sul sagrato della chiesa di Cusignana, sterco di Cavallo e volantini di protesta. Il parroco prenda atto e faccia una dichiarazione ufficiale che non metterà più Animali in premio per il prossimo anno, in caso contrario quella di ieri notte sarà la prima azione legittima di una lunga serie.
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