A seguito dei disastri ambientali nel Veneto, prima gli incendi poi il tornado, il presidente della giunta regionale Zaia aveva vietato la caccia per una settimana, come d’altronde dispone la Legge. Troppo poco, avrebbe dovuto sospenderla per tutta la stagione venatoria: Animali e ambiente non si riprendono in qualche giorno.
Vergognosamente, ha poi ritirato il provvedimento sopo le proteste dei cacciatori, in particolare del consigliere regionale Sergio Berlato, attualmente approdato a Fratelli d’Italia. Il quale, oltre a pescare voti tra i cacciatori, è cacciatore accanito lui stesso.
Per la verità Zaia ha sempre avuto un occhio di riguardo per i privilegi di cacciatori, pescatori e allevatori. La sua giunta ha di recente aperto al traffico di veicoli a motore strade di montagna e mulattiere finora interdette. Alla Lega, che da decenni governa nella Regione, in realtà della natura e dell’ambiente non importa nulla. E men che meno importa degli Animali, veri e unici abitatori dei boschi, con le molte proroghe ai limiti di periodi, specie cacciabili etc.
E’ una vergogna che questa minoranza di invasati, dedita ad uccidere per divertimento, possa dettar legge a danno di tutti gli altri cittadini: Zaia ha mostrato una volta di più di esser “ostaggio” della lobby dei cacciatori.
Nella notte tra il 6 e 7 novembre, i nostri Militanti si sono recati a palazzo Balbi a Venezia, sede della Regione Veneto, e per protestare hanno affisso sulle porte e muri di uno degli ingressi, manifesti di buon auspicio diretti ai cacciatori.